In questo ulteriore articolo riguardante i market movers statunitensi andremo ad analizzare l’ultimo insieme di indici importanti per il mercato Forex: la fiducia, la spesa e i tassi.
Il reddito personale e la spesa
Il report Personal income and outlays (reddito personale e spesa), prodotto dal Dipartimento del Commercio, fornisce chiare indicazioni sull’andamento dei redditi, delle spese e del tasso di risparmio degli americani. Questi indicatori economici sono strettamente collegati al livello dei consumi, ovvero, del 70% del prodotto interno lordo degli Stati Uniti.
Il reddito personale è dato dalla somma dei redditi da lavoro, dei redditi da capitale e dei trasferimenti dallo stato ricevuti dalle famiglie. Dal calcolo sono esclusi gli incrementi di valore di asset patrimoniali come azioni, obbligazioni e immobili. Il reddito disponibile rappresenta il reddito personale residuo a valle del pagamento delle imposte sul reddito, sulla proprietà e degli altri pagamenti dovuti allo Stato.
I dati sulla spesa riportano, oltre al valore complessivo, anche i valori per le categorie di spesa in beni durevoli, spesa in beni non durevoli, e spesa per servizi.
I risparmi personali sono valorizzati dal reddito disponibile meno la spesa per consumi, mentre, il tasso di risparmio è il risparmio come percentuale del reddito disponibile.
In questo rapporto viene anche fornito l’indice dei prezzi Personal Consumption Expenditure (PCE) che la Federal Reserve Bank utilizza per monitorare l’andamento dell’inflazione.
Variazioni significative di questi valori potrebbero avere impatti sul mercato Forex nel breve periodo. Deve però essere sottolineato che i dati di questo rapporto, uscendo dopo la pubblicazione del rapporto sull’occupazione e di quello sulle vendite al dettaglio, sono in gran parte prevedibili e per questo, raramente influenzano i mercati finanziari.
Frequenza: mensile (ore 14.30 italiane), i dati vengono pubblicati nel mese successivo a quello a cui si riferiscono.
Importanza: medio-bassa.
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Forex: fiducia, spesa e tassi. La fiducia dei consumatori o Consumer Confidence
Misura la fiducia dei consumatori statunitensi sulle prospettive dell’economia e della propria situazione economica e finanziaria.
La fiducia influenza i consumi ed in particolare quelli dei beni durevoli e costosi che spesso prevedono un indebitamento in quanto vengono pagati a rate. Se la fiducia nel futuro e buona il consumatore ritiene di poter affrontare acquisti del genere, altrimenti, l’acquisto verrà rimandato.
L’indice viene costruito sulla base di un’indagine della Conference Board svolta su un campione rappresentativo di 5.000 famiglie e le domande più importanti riguardano le condizioni “attuali” dell’economia e del mercato del lavoro, e le aspettative su questi per i prossimi sei mesi; e, sempre per i sei mesi successivi, le attese sull’andamento del proprio reddito.
I consumi dipendono da come i consumatori valutano la loro situazione economica attuale e dalle aspettative future. L’indice di fiducia dei consumatori misura le prospettive a medio termine dei consumi e dell’economia e, in alcune situazioni particolari, anche le prospettive a breve termine. Un incremento di questo indice, specie se non previsto, è accolto favorevolmente dai mercati. Al contrario una sua diminuzione può portarli ad una flessione.
Frequenza: ultimo martedì del mese (ore 16.00 italiane), i dati riguardano il mese corrente.
Importanza: medio-alta.
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Fiducia dei consumatori: The University of Michigan
L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dell’Università del Michigan viene calcolato dal 1946 ed è il più antico tra quelli prodotti negli Stati Uniti d’America. Come nel caso precedente anche questo indice monitora l’andamento della fiducia dei consumatori sulla situazione economica e finanziaria, e sulle prospettive della stessa, propria e del paese.
Il consumer sentiment è un indice della fiducia dei consumatori (anno base 1966=100). Vengono intervistate 500 persone ogni mese e ad ogni nuova indagine viene rinnovato Il 60% del campione. Agli intervistati si fanno domande sulla propria situazione economica e finanziaria, sui progetti di spesa, sulle prospettive economiche del paese, sulla possibile direzione dei tassi di interesse e dell’inflazione, e sui cambiamenti del mercato del lavoro.
Viene solitamente valutato insieme alle altre misure di fiducia e sebbene sia pubblicato più tardi rispetto all’indice del Conference Board viene riconosciuto più attendibile soprattutto per la sua peculiarità di segnalare l’avvicinarsi di fasi di debolezza economica.
Frequenza: una stima preliminare a metà mese e l’ufficiale a fine mese (ore 16.00 italiane), i dati riguardano il mese corrente.
Importanza: medio-alta.
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Ancora sul Forex: fiducia, spesa e tassi. I Tassi d’interesse
I tassi d’interesse sono la variabile economica con maggiore e più immediato impatto su tutti i mercati finanziari incluso il Forex delle coppie di valute. I mercati si muovono sulla base delle previsioni di come si muoveranno i tassi nei giorni antecedenti ai cambiamenti dei tassi ufficiali, al punto da mitigare quasi completamente qualsiasi effetto causato dalle decisioni di politica monetaria al momento dell’uscita.
Il tasso d’interesse, espresso usualmente in percentuale, è un valore il quale interesse è pagato dai debitori che utilizzano il denaro che prendono in prestito dai creditori. In altre parole, un tasso d’interesse è la percentuale pagata un certo numero di volte per tutti i periodi in cui il termine di un prestito è valido. Un esempio per chiarire meglio il concetto: se Stefano investe 10.000 euro ad un tasso di interesse annuo del 6% riceverà 600 euro di interessi dopo un anno.
Questo fattore è determinante per coloro che si occupano di trading forex. Una valuta con un tasso d’interesse in ascesa, come il dollaro, è molto attraente adesso per gli investitori, in quanto se io detengo dollari, vengo ripagato dall’interesse. L’equazione è semplice:
+ tasso d’interesse = + valore della valuta in questione
I tassi d’interesse sono molto importanti per le nazioni, per le banche che prestano il denaro ai nostri cittadini, ma anche per le Banche Centrali, che stanno in cima alla “catena finanziaria”, e prestano denaro alle aziende per il loro business.
… ancora su Forex: fiducia, spesa e tassi
I tassi d’interesse sono uno strumento a dir poco vitale per la politica monetaria di un paese e per stimare variabili importanti come gli investimenti, l’inflazione e la disoccupazione.
Il mercato valutario guarda un aumento dei tassi come ad un incremento del flusso di entrata di capitali, attratti dai maggiori rendimenti, con conseguente apprezzamento della valuta di riferimento. Questi effetti tuttavia possono essere compensati dall’uscita di capitali stranieri precedentemente investiti sull’azionario.
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Non esistono dati in grado di anticipare le decisioni sui tassi ma alcuni market mover possono delineare la possibile direzione. L’andamento dei tassi di interesse dipendono dalle decisioni delle Banche Centrali di ogni paese. Importanti sono i discorsi delle Autorità Monetarie, per percepire eventuali segnali dei prossimi movimenti; molto attese sono le riunioni delle Banche Centrali dove vengono prese le decisioni ufficiali sui tassi.
In questo contesto è importante il Beige Book, un libro pubblicato 8 volte l’anno che delinea la situazione dei 12 stati distretti della Fed (Federal Reserve) e precede la riunione della Banca Centrale di due settimane. Utilizza come termometro della situazione economica le relazioni delle banche, delle filiali, le interviste con i principali esperti del lavoro, gli economisti, gli esperti di mercato, e tutto un insieme di fonti attendibili. Le conclusioni poste in questo libro fanno intendere le eventuali prese di posizione sui tassi d’interesse.
Ipse dixit: “Ogni individuo si sforza di impiegare il proprio capitale in modo che il suo prodotto possa essere di grandissimo valore. Generalmente non intende né promuovere il pubblico interesse, né sa quanto lo sta promuovendo. Si prefigge solo la sua sicurezza, solo il suo guadagno. In ciò è guidato da una mano invisibile per prefiggersi un fine, che non ha nessun interesse della sua intenzione. Perseguendo il suo interesse spesso promuove quello della società più efficacemente di quando realmente intenda promuoverlo.” (A. Smith)
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