Vediamo adesso quali sono le imposte e le spese notarili sul mutuo.
Come abbiamo visto nella prima parte possiamo distinguere tra due diverse tipologie di spese del mutuo:
– spese da considerare per la scelta dell’istituto bancario che ci erogherà il mutuo;
– spese non dipendenti dall’istituto bancario.
In questa sezione affrontiamo la seconda di queste due categorie.
Spese del mutuo non dipendenti dall’istituto bancario
In questa categoria rientrano:
– le imposte sul contratto di mutuo;
– le spese notarili.
Le imposte
Le Imposte sul contratto di mutuo possono variare in base al soggetto che eroga il finanziamento, se una banca oppure un altro tipo di impresa (le cosiddette imprese non bancarie, come nel caso di una finanziaria).
a) Nel caso in cui il soggetto mutuante sia una banca si deve pagare l’imposta sostituiva, ovvero un’imposta che, come dice il nome stesso, racchiude in sé una serie di oneri fiscali che non devono più essere corrisposti singolarmente: imposte ipotecarie e catastali, imposta di registro, imposta di bollo, tasse sulle concessioni governative.
L’importo dell’imposta sostituiva è diverso a seconda del bene per il quale viene chiesto il finanziamento:
– nel caso di acquisto, ristrutturazione o costruzione della prima casa, il costo è pari allo 0,25% dell’importo finanziato. Così ad esempio per un importo erogato di 100.000 euro l’imposta sostitutiva, ove si possano applicare le agevolazioni previste per la “prima casa”, sarà di 250 euro.
– nei casi invece in cui l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione facciano riferimento ad un immobile che non possiede i requisiti per poter fruire delle agevolazioni previste per la prima casa, come ad esempio per l’acquisto di una “seconda casa” per le vacanze o per investimento, l’imposta sostitutiva sarà pari al 2% dell’importo erogato.
Da notare che l’imposta non sostituisce invece quella relativa alla eventuale emissione di cambiali, che in questo caso è comunque prevista in misura ridotta (0,1 per mille invece del 12 per mille).
b) Nel caso in cui il soggetto mutuante sia invece un’impresa non bancaria, come ad esempio una finanziaria, le imposte da pagare saranno le seguenti:
- iscrizione dell’ipoteca, pari al 2%;
- garanzie eventualmente rilasciate da un soggetto diverso dal debitore, pari allo 0,50;
- l’imposta di registro sul contratto di mutuo pari a 168 euro;
- bollo sul contratto di mutuo pari a 14,62 euro per ogni foglio;
- l’imposta sulle ricevute di pagamento delle rate, pari a 1,81 euro ciascuna;
- bollo sulle eventuali cambiali emesse, pari al 12 per mille.
Le spese notarili sul mutuo
Quando si acquista un immobile in prima battuta si è portati a pensare solamente ai costi del notaio in relazione alla stipula del contratto di compravendita. Nella pratica invece, in tutti i casi in cui si debba richiedere un finanziamento, i contratti da prevedere, ed i relativi costi da corrispondere al professionista incaricato, saranno due: quello di compravendita e quello di mutuo, appunto.
La parcella del notaio per il contratto di mutuo può dipendere da vari fattori, dall’area geografica ad esempio, ma soprattutto dall’importo dell’ipoteca di primo grado che verrà accesa sull’immobile per il quale viene richiesto il finanziamento. Come noto, l’ipoteca che graverà sull’immobile è la principale forma di garanzia che la banca avrà a tutela del capitale dato in prestito al mutuatario. Per questo motivo il valore dell’ipoteca è in genere definita in misura maggiore rispetto all’importo effettivamente erogato, anche fino al doppio o al triplo. Questo può avere quindi un impatto sull’entità della parcella che dovremo corrispondere al notaio.
Nel caso in cui il mutuo venga richiesto contestualmente ad un contratto di compravendita, il notaio stipulerà due atti e quindi l’importo complessivo della parcella potrà dipendere anche da altri fattori, per esempio un eventuale rapporto consolidato col professionista o la complessità degli atti (soprattutto quello di compravendita) e le verifiche che devono essere effettuate.
I consigli di Think2Money
– Verifica sempre preventivamente col tuo notaio se potrai usufruire delle agevolazioni previste per la prima casa ed il valore delle imposte, per evitare brutte sorprese.
– Chiedi sempre al notaio un preventivo della parcella per la stipula del contratto di mutuo ed eventualmente anche per quello di compravendita.
– La scelta del notaio, soprattutto nel caso di acquisto di un immobile, può essere molto importante. In questo caso non sempre è una buona idea tener conto solamente dei costi: l’acquisto di un immobile spesso ci espone ad un impegno economico molto grande e la tranquillità di un acquisto ben fatto e senza rischi, cosa che solo un notaio in gamba e scrupoloso può garantire, in molti casi vale ben di più del risparmio di qualche centinaia di euro. Ricorda infine che, dovendo sostenere il costo del contratto di compravendita, spetta a te la scelta del notaio: accettare un’eventuale proposta del venditore di rivolgersi al proprio notaio di fiducia potrebbe non essere una buona idea.
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