Cme scegliere la durata del mutuo? Alcuni elementi del mutuo sono strettamente collegati: ad esempio l’importo erogato, la durata, il tasso di interesse applicato, sono tutti aspetti che concorrono alla determinazione della rata che dovrà essere corrisposta.

Parliamo quindi della durata del mutuo e di quali sono i criteri che concorrono ad una corretta determinazione della stessa. Questi criteri possono essere di tre differenti tipologie:

  • Quelli legati alle aspettative del richiedente (progetto di vita, prospettive di lavoro, ecc.);
  • Criteri finanziari, ovvero valutazioni sulla maggiore o minore convenienza in termini di opportunità finaziaria;
  • Criteri relativi alla sostenibilità della rata, e quindi all’effettiva capacità di poter rispettare gli impegni contrattuali da parte del mutuatario, e che saranno quelli che dovranno essere valutati dall’istituto bancario per decidere se accordare o meno il mutuo richiesto

Affrontiamoli quindi nel dettaglio.

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A) CRITERI LEGATI ALLE ASPETTATIVE DEL RICHIEDENTE

scegliere la durata del mutuo

  1. Chiunque di noi si sia trovato a dover richiedere un mutuo, o anche solo a ragionare su questa possibilità, si sarà posto la seguente domanda (o qualcosa di simile): “fino a che età dovrò pagare la rata?”. Spesso non ci pensiamo, ma su questo punto conta moltissimo l’attitudine delle persone a “sopportare” o meno l’idea di avere un debito per lunghi periodi. Ecco quindi che se per alcuni è quasi naturale pensare di accendere un mutuo di 20 o 30 anni, per altri sarebbe una prospettiva insopportabile. Ognuno di noi quindi, più o meno consciamente, si pone un limite temporale sulla durata possibile del mutuo, indipendentemente dal fatto che questo possa essere coerente con l’importo che si vuole chiedere e la rata che si intende pagare.
  2. L’età del richiedente ha ovviamente il suo peso sulla scelta della durata. Le persone meno giovani si porranno il problema della compatibilità della rata con la pensione o della eventuale successione.
  3. La propensione al rischio: durate più lunghe possono essere più rischiose, e non solo se si sceglie un mutuo a tasso variabile. Anche se ci troviamo di fronte ad una rata che non varia nel tempo, infatti, un impegno ventennale o trentennale non può prescindere dalla continuità nel tempo di determinate condizioni, personali o di lavoro, ad esempio, che sono più difficili da garantire rispetto ad un arco temporale più ristretto, ad esempio di 5 o 10 anni

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B) CRITERI FINANZARI

  1. Molto spesso quando si pensa al proprio mutuo le valutazioni principali sono: “quale rata massima mi posso permettere?”, oppure “In quanto tempo voglio estinguere il mutuo?”. Un po’ meno frequente invece è un’analisi dettagliata su quale sia l’effetto, in termini di interessi da corrispondere, di una durata più elevata del mutuo. Senza voler entrare in questa sede in ragionamenti troppo complessi, bisogna ricordare un semplice principio. Quanto maggiore è la durata del mutuo, tanto più a lungo qualcuno ci presterà dei soldi, e quindi tanto più elevato sarà il suo compenso. Quando avremo estinto il mutuo, come è logico, avremo corrisposto alla banca una somma ben maggiore di quella che ci è stata erogata, data dalla somma dell’intero capitale (esattamente l’importo erogato) e degli interessi. Se aumentiamo la durata del mutuo, la quota di interessi salirà e il suo valore percentuale rispetto al capitale potrà essere anche molto elevato. Questo concetto si applica in modo non lineare, ed un aumento della durata del mutuo potrebbe impattare anche in misura più che proporzionale.
  2. Ancora una volta bisogna poi ragionare tenendo conto dell’influenza degli altri elementi del mutuo: la scelta di un tasso fisso o variabile ed il livello (alto o basso) dei tassi al momento della stipula del contratto possono influire notevolmente, anche sul rischio dell’operazione.

C) CRITERI RELATIVI ALLA SOSTENIBILITÀ DELLA RATA

Infine bisogna tener conto che la durata del mutuo può, a parità delle altre condizioni, essere determinante per la sostenibilità della rata risultante. Infatti, come ormai sappiamo, la banca valuterà, prima di concederci il mutuo, se l’importo della rata sia compatibile con il nostro reddito. Se così non fosse, volendo mantenere inalterato l’importo del mutuo e la tipologia di tasso di interesse applicato, la variabile su cui agire sarà proprio la durata: allungandola, si abbasserà la rata, cosa che potrebbe risultare determinante per ottenere il finanziamento desiderato. Ovviamente questo andrebbe ad impattare sugli altri aspetti considerati nei paragrafi precedenti: bisognerebbe ad esempio accettare di avere un debito (spesso considerevole) per un periodo di tempo più lungo e rassegnarsi a corrispondere una quota di interessi superiore a quanto sarebbe necessario nel caso di durata inferiore del mutuo.

Il consiglio di Think2Money

In sintesi, anche se a volte la scelta sulla durata del mutuo viene fatta in modo istintivo e poco ragionato, sarebbe meglio sempre soffermarsi su tutte le implicazioni, se si considera l’importanza e l’impatto che può avere negli anni successivi.

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