Quante volte vi è capitato di sentire che, magari in momenti di particolari turbolenze di mercato, può essere consigliato investire in oro come bene di rifugio? E molto spesso, nei programmi radio o TV, quando si parla di economia viene citato anche il valore dell’oro, oltre a quello degli indici di borsa o del cambio euro/dollaro.
Ma quanti sanno effettivamente quali sono le implicazioni di un investimento di questo tipo e, soprattutto, quali sono le strade migliori e più sicure per accedervi?
Vantaggi e svantaggi di investire in oro
Come spesso accade, è facile trovare sostenitori entusiasti dell’investimento in oro, soprattutto tra chi lo vende per mestiere. Ci sono delle considerazioni classiche che valgono sempre, e posizioni meno favorevoli.
Cerchiamo quindi di analizzarle in modo critico.
- Innanzitutto l’oro è considerato il bene rifugio per eccellenza. Quando i mercati sono molto turbolenti, oppure se l’economia di un paese può essere messa in seria crisi da un aumento repentino dell’inflazione, molti investitori acquistano appunto l’oro facendone salire il valore.
- L’oro infatti, non essendo un titolo emesso da uno stato o da una banca, non è soggetto a scelte di natura politica o ai rischi di insolvenza di chi lo emette. Ma attenzione, quando parliamo di solvibilità: possiamo dormire sonni tranquilli quando lo possediamo fisicamente, ma se abbiamo acquistato ad esempio un titolo indicizzato all’oro, un derivato, le cose cambiano. Nel primo dei due casi, però, dobbiamo porci il problema di dove tenere fisicamente l’oro in sicurezza
- L’oro è in linea di massima “anticiclico”: aumenta il suo valore quando la crescita economica stenta, mentre diminuisce se l’economia prospera, anche se questa regola non va presa per “oro colato”. Da questo, per alcuni, si ricava che l’investimento non è sempre valido in assoluto, ma solo in determinati momenti.
- Per tutte le considerazioni fatte, sicuramente l’oro può essere un’ottima soluzione per diversificare il proprio portafoglio, come consigliano molti (e soprattutto, ancora una volta, chi vende l’oro). Bisogna tuttavia ricordare che l’oro non garantisce cedole e dividendi, a differenza di altri strumenti finanziari. La bontà dell’investimento andrà quindi valutata esclusivamente in termini di apprezzamento o meno del valore
- Non dimentichiamo infine che l’oro è un bene liquidabile ovunque e di libera circolazione
Investire in oro: come si fa?
A questo punto sappiamo qualcosa in più su cosa vuol dire fare un investimento in oro. Ma dobbiamo adesso rispondere alla seconda domanda: come si fa? E soprattutto, quali sono le modalità migliori per evitare rischi e complicazioni?
L’acquisto di oro fisico
Se decidiamo di acquistare oro fisico dobbiamo stare attenti all’affidabilità di chi lo vende, alle commissioni, alla tassazione ed alla conservazione.
Innanzitutto sarebbero da evitare i negozi tipo gioielleria o i numerosi “compro oro” che si trovano un po’ dappertutto nelle nostre città. Sia perché in questo caso dovremo pagare l’IVA del 22%, sia perché l’oro “certificato” ha un valore maggiore.
Meglio quindi acquistare dei lingotti d’oro che sono riconosciuti nel mercato professionale. Quelli classificati “Good Delivery” hanno passato dei test di verifica molto attendibili e sono quindi riconosciuti dal mercato professionale.
Attenzione però: questa forma di certificazione è valida fino a quando sono conservati nella “rete” di caveau riconosciuti sul mercato professionale dell’oro (gli spostamenti tra questi tipi di caveau sono registrati). Se un lingotto dovesse uscire, ad esempio perché trasferito nella cassetta di sicurezza della propria banca, perderebbe questa certificazione. E sarebbe un peccato, perché un lingotto “certificato” viene venduto ad un prezzo maggiore.
Si noti inoltre che anche la dimensione del lingotto può avere impatto sul valore per grammo. Lingotti più grandi costano di meno in fase di acquisto, per i ridotti costi di produzione, in proporzione.
Un altro tema spinoso sono le commissioni, che spesso sono molto alte (tra acquisto e vendita si può arrivare anche al 10%, se ci si affida ad un operatore senza un’analisi puntuale del mercato). Questo problema è sentito anche per una forma di investimento leggermente diversa da quella del lingotto, quella in monete d’oro, che avendo tagli più piccoli sono la soluzione scelta a volte dai piccoli risparmiatori.
Investire in oro con i titoli
L’acquisto di un titolo per certi aspetti è molto più semplice. Esistono sul mercato diversi strumenti finanziari, fondi, certificati o derivati. In alcuni casi la sottoscrizione è legata ad un acquisto da parte dell’emittente di oro fisico, in altri, come i derivati, l’oro è il bene a cui il titolo è indicizzato.
L’Exchange Traded Commodity (ETC) è uno dei più noti, uno strumento finanziario ibrido dove tutto il patrimonio può essere investito anche su una sola materia prima fisica, come appunto l’oro.
Come si accennava in precedenza, in questo caso, se per molti aspetti ci si semplifica la vita, rientra dalla finestra il rischio di insolvenza da parte del soggetto che emette il titolo
L’oro ed i CFD
Per chi invece preferisce ragionare sul breve termine ed è orientato verso la speculazione, sono diverse le piattaforme di trading on line che consentono di operare sui CFD (contratti Per Differenza).
Nel caso del CFD non si possiede fisicamente il titolo, ma si “scommette sulla differenza di prezzo tra l’apertura e la chiusura della posizione.
Uno dei vantaggi principali è la possibilità di operare sia con posizioni “long” (si guadagna se il valore del titolo sale) che “short” (si guadagna se il titolo scende). In più l’effetto “leva”, proposta da molti operatori di trading on line, rende possibile l’acquisto “virtuale” di un ammontare considerevole del titolo pur con una limitata disponibilità economica, moltiplicando, in caso di successo, gli introiti (ma anche le perdite, se la scelta si è rivelata sbagliata)
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