
L’industria del porno è la più grande e redditizia industria di tutto il mondo. E’ un mercato globale il cui valore totale è difficilmente quantificabile anche perché costituito dalla somma di tante voci distinte.
Gli strip club e le sex worker, i primi mattoni dell’industria del porno
Proviamo a fornire qualche numero dell’industria del porno e degli “strip club” o, come romanticamente soprannominati, dei cosiddetti club per gentiluomini. Alcuni rapporti dedicati all’argomento parlano di un ricavo mondiale pari a 75 miliardi di dollari… 5 volte quello di Facebook e sicuramente superiore ai ricavi che avremmo combinando due colossi industriali del calibro di Google e Mastercard!

Tra il 1997 ed il 2010 in Gran Bretagna sono raddoppiati gli strip club. Si stima che ogni 7 giorni ne viene aperto uno nuovo. Ad inizio 2020 si stimavano che gli strip club operativi in UK siano circa 2,5 volte quelli di fine millennio scorso. Negli Stati Uniti si contano più di 5.000 locali dedicati all’arte dello spogliarello.
Nel mondo lavorano più di 500.000 spogliarelliste che sono una cifra monstre se paragonata ai 400 mila dipendenti che lavorano in Facebook, Coca Cola, Apple e Microsoft. Le spogliarelliste non sono dipendenti dei club ma sono loro stesse che pagano il proprietario per dotarsi di un ambiente ove esibirsi. Guadagnano in media 75.000 dollari all’anno. Le più “richieste” riescono a portare a casa anche fino a 2.000 dollari a serata per 3 o 4 volte a settimana. Se esistesse un paese abitato da sole spogliarelliste in base al reddito ci ritroveremmo di fronte al quinto paese più ricco del mondo e sicuramente superiore agli Stati Uniti, alla Germania, alla Francia o al Regno Unito.
le sex worker, le operaie dell’industria del porno
In italia le sex worker (alias .. escort) guadagnano dai 6 ai 15 mila euro mese in funzione del numero di clienti e soprattutto della “qualità” offerta. Il gigolò spesso ha un modello di business cosiddetto a “gettone”. Questo addetto dell’industria del porno può chiedere tra i 500 e i 1000 euro ad incontro e la tariffa è proporzionale al tipo di servizio richiesto e al tempo dedicato.
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I CFD sono strumenti complessi e comportano un elevato rischio di perdita di denaro rapidamente per via della leva finanziaria. Il 86% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro nel fare trading in CFD tramite questo fornitore. Si dovrebbe prendere in considerazione se si è consapevoli di come funzionano i CFD e se ci si può permettere l’elevato rischio di subire perdite di denaro.
In Italia le prostitute sono tra le 90mila e le 150mila pari agli abitanti di interi comuni come Pisa e Ravenna. Queste sex worker dell’industria del porno producono un giro di clienti di quasi 10 milioni e un fatturato annuo stimato in oltre 5,5 miliardi di euro. Tra Iva e Irpef si ipotizza un gettito fiscale di ben oltre il miliardo di euro l’anno. Le cam girl italiane, da una ricerca del Codacons, sono più di 18.000. Si tratta per lo più di studentesse che arrotondano per pagare l’affitto e le spese universitarie.
diversificare le fonti di revenues …
Si esibiscono fino a cinque giorni alla settimana per circa 6 ore al giorno con un guadagno complessivo che si aggira intorno ai 2.000 euro al mese. Altre revenues le hanno attraverso il mercato dei propri punti di contatto (email, cellulare, chat) con un valore medio unitario variabile tra i 150 euro e i 500 euro, le video chat che valgono tra 1 e 3 euro al minuto e i contenuti multimediali (foto e video) che oscillano tra 1 e 5 euro ognuno. Alcune proseguono con gli spettacoli privati da un minimo di 5 euro al minuto e tutte ormai sono delle vere e proprie imprenditrici digitali con i propri profili su Facebook, Skype, Instagram.
“In alcuni paesi è previsto che una spogliarellista possa portare in detrazione alle tasse la spesa per l’intervento di chirurgia estetica di ingrandimento del seno!”
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L’industria del porno, i film a luci rosse!
Chi fa veramente la voce grossa in termini di ricavi generati nell’industria del porno è quello che possiamo definire il “porno” vero e proprio. Leggendo le tante statistiche delle società specializzate si può ragionevolmente stimare che il giro d’affari del porno è quantificabile in circa 97 miliardi di dollari. Il 90% del mercato mondiale riguarda quattro nazioni: Cina, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.
Per poter dimensionare correttamente questa quantità di denaro basti pensare al giro d’affari di Hollywood che con i suoi 600 film all’anno produce circa 10 miliardi di dollari. Troppo piccola? Pensate che l’industria cinematografica mondiale con i suoi 13.000 film all’anno genera ricavi per 15 miliardi di dollari.

“L’industria del porno in USA genera più soldi della Major League Baseball, la National Football League e la National Basketball Association (NBA) combinate insieme!”
Stipendi da capogiro per gli attori più famosi
In America gli attori di film per adulti più famosi arrivano a contratti che superano i 250.000 dollari all’anno, stipendi ben al di sopra di alcune figure professionali chiave in Apple. Jenna Jameson, una leggenda a stelle e strisce dell’adult entertainment, è un marchio dal valore stimato di 30 milioni di dollari l’anno. Il doppio del valore netto di Selena Gomez, più di Kate Upton (20 milioni), Harry Styles (23 milioni) e quanto o poco più di Chris Brown e Demi Lovato. Anche in questo caso per poter dimensionare questi salari ritorniamo al confronto con il mondo cinematografico e facciamo un paragone con una delle principali star di Hollywood; Brad Pitt che nell’anno solare 2016 ha guadagnato circa 32 milioni di euro.
Una caratteristica “unica” di questo mercato consiste nell’accentuato divario salariale tra maschi e femmine. Infatti, mentre una pornostar di sesso femminile, in media, guadagna tra 600 e 2.000 dollari per una scena hot la controparte di sesso maschile raggiunge circa 150 dollari a scena. Una pornostar maschile per arrivare a guadagnare quanto la sua controparte femminile deve cambiare specializzazione e passare alla produzione di materiale porno-gay, tendenza che nell’ambiente è nota come “gay-for-pay”.
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Internet, l’alleato perfetto dell’industrie del porno
Internet per il porno rappresenta il canale di distribuzione più efficace per raggiungere velocemente la clientela sparsa nel mondo. Oggi i portali dell’adult entertainment PornHub e XVideo si stimano valgano tra i 3 e i 7 miliardi di dollari rispettivamente e la pandemia di covid del 2020 ha agito come un moltiplicatore ancora difficilmente quantificabile. XVideo genera un numero di pagine viste paragonabili a colossi del web come Netflix e quantificabili in 3 miliardi di pagine viste ogni giorno. La società MindGeek, che possiede PornHub, Brazzers, YouPorn e Kings è una delle prime 3 aziende al mondo per consumo di banda, le altre due sono Google e Netflix. E’ proprio vero … nell’industria del porno le dimensioni di ogni cosa è sproporzionata!

“Si stima che ogni secondo più di 50 milioni di persone guardano un contenuto pornografico e che il 20% di tutti i contenuti presenti in Internet sono pornografia. Nel 2006 il dominio Sex.com è stato acquistato per la cifra record di quasi 14 milioni di dollari.”
L’innovazione tecnologica, un mix di opportunità
È difficile da riconoscere ma tutta questa attenzione sul materiale pornografico e, soprattutto, tutta questa audience hanno rappresentato e rappresentano un’opportunità unica per la diffusione dell’innovazione tecnologica. Il porno ha trainato il pubblico di massa verso l’acquisto di nuovi ed innovativi dispositivi tecnologici quali la polaroid, le videocamere, le TV satellitari, i computer, i tablet e gli smartphone. L’industria del porno è la madre di tutti gli avanzamenti dell’attuale universo dell’advertising online. Le strategie di digital marketing per migliorare la presenza web dei brand in qualsiasi settore merceologico nascono molto spesso da sperimentazioni e raffinamenti fatti per diffondere i siti con contenuti per adulti.
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La maggior presenza di materiale per adulti sulla rete e l’incremento della domanda hanno portato alla crescita esponenziale della quantità di dati transitati in rete. Questa maggior richiesta è stata la causa della necessaria corsa ai continui miglioramenti sulla qualità e sulla velocità delle connessioni offerte ai clienti.
Anche il mondo del cloud computing ha raggiunto diversi passaggi evolutivi scontrandosi con le necessità di maggior spazio che l’industria del porno ha dovuto affrontare negli ultimi anni!
un volano per le tecnologie più innovative
Il successo di alcune novità tecnologiche legate alla fruizione video sono state indissolubilmente legate alla diffusione della pornografia. I formati VHS, in seguito DVD ed oggi Blu-ray devono il loro successo all’industria del cinema a luci rosse.
Oggi la nuova frontiera è rappresentata dalla ‘realtà virtuale’ e dai relativi componenti software ed hardware che stanno invadendo il mercato. I ricavi di questo settore specifico sono in crescita esponenziale. Vanno a braccetto con le necessità dei siti specializzati in ‘porno virtuale’ e dell’industria dei ‘giocattoli per adulti’. Quest’ultimi, connessi alle piattaforme di realtà virtuale, diventano degli strumenti che promettono al cliente il piacere erotico estremo.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un elevato rischio di perdita di denaro rapidamente per via della leva finanziaria. Il 86% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro nel fare trading in CFD tramite questo fornitore. Si dovrebbe prendere in considerazione se si è consapevoli di come funzionano i CFD e se ci si può permettere l’elevato rischio di subire perdite di denaro.
I sex toys, l’ultima frontiera in espansione per l’industria del porno
Il mercato dei sex toys ha un valore di oltre 20 miliardi di dollari in tutto il mondo e in tutto il mondo questo business è in forte espansione. Le potenzialità dell’anonimato offerto dall’e-commerce e le restrizioni obbligatorie di questo ultimo anno e mezzo causati dalla pandemia si sono rivelati una miscela esplosiva. A fine 2021 si stima che il mercato europeo dei sex toys sarà di circa +300% rispetto all’inizio della pandemia.

Acquistano molto di più le donne rispetto agli uomini con un +40% degli oggetti dedicati alla coppia. Milano è la capitale italiana delle vendite di sex toys con un incremento del 20 per cento degli acquisti totali. Medaglia d’argento a Roma (+15%) e bronzo a Torino (+5%). Le vecchie e superate bambole gonfiabili oggi sono superate dagli innovativi sex robot, addetti automatizzati e performanti dell’industria del porno. Un business nascente da decine di milioni di dollari.
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Le iper-tecnologiche aziende della Silicon Valley, fiutando il nuovo stream di denaro mondiale, si sono messe subito all’opera. Hanno realizzato una bambola molto realistica, dotata di parti anatomiche, collegata ad altri sex toys e controllabile dal proprio smartphone e/o da comandi vocali. Cresce il valore di nuovi brand del settore come RealDoll, Lovense e CamSoda. La promessa ai propri clienti è semplice … provare le medesime sensazioni di un incontro tra persone in carne e ossa. Sarà vero?
“Sai perché le donne vedono fino in fondo i film pornografici? …Perché alla fine sperano che lui sposi lei.” (Al Pacino)