Quali sono le principali tipologie di conti correnti presenti sul mercato? Oltre alla ripartizione tra conti a consumo e conti a canone annuo (i cosiddetti conti tradizionali), da qualche anno sul mercato ci sono anche i conti correnti online: mentre i primi implicano lo svolgimento di molte operazioni allo sportello, e solitamente hanno un canone fisso, che comprende il pagamento di una serie di operazioni, i secondi privilegiano le operazioni online su internet ed in alcuni casi si affiancano anche ad una operatività da sportello tradizionale.
Le nuove tipologie di conti correnti ed i conti online: i nostri consigli per l’uso
Meno sportello c’è e meglio è
Alcune banche hanno introdotto una commissione per ogni prelievo allo sportello. In tal caso prelevate al bancomat. Online si risparmia sempre, quindi meglio fare le operazioni online piuttosto che allo sportello, fa risparmiare. Ad esempio non chiedete l’estratto conto e la lista movimenti allo sportello. Anche i bonifici fateli via Internet. Attenti al phishing, alla clonazione dei codici ed alle truffe online: sempre!
Sintetizzando: il conto corrente è uno strumento bancario oggi indispensabile per la gestione del proprio denaro, sia quello contante che in forma elettronica. Un conto corrente serve quindi non solo ad amministrare i propri risparmi, ma anche a organizzare le entrate e le uscite.
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Le caratteristiche principali di un conto corrente
Per identificare in maniera univoca un conto corrente servono almeno due informazioni fondamentali: il nome della banca e della filiale ad essa associata ed il numero univoco che identifica il conto corrente. Per evitare disguidi e rendere tutto più semplice per l’elaborazione informatica sono stati introdotti dei codici identificativi.
- IBAN: è il codice internazionale necessario per identificare i pagamenti verso l’estero, utilizzato anche per i pagamenti nazionali introdotto nel 2008, sostituendo le coordinate tradizionali che erano:
- CIN: un carattere di controllo del codice generato;
- ABI: il codice della banca di riferimento;
- CAB: indica l’agenzia a cui afferisce il conto corrente;
- C/C: il numero di conto corrente vero e proprio.
Ricordiamo che tutte le banche italiane devono obbligatoriamente aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: un sistema che mette al riparo ogni correntista da eventuali fallimenti delle banche, coprendo le cifre depositate fino a 100 mila euro.
Per le banche straniere che operano comunque sul nostro territorio questo obbligo non c’è, ma devono aderire al fondo di riferimento del proprio Stato di appartenenza.
Ricordiamo che con l’obiettivo di rendere più trasparenti i conti correnti, Bankitalia ha reso obbligatorio, per le banche, la comunicazione dell’ISC: si tratta dell’Indicatore Sintetico di Costo, vale a dire una misura approssimativa di quanto costa, in un anno, il conto corrente ad ogni profilo di uso tipo, tra categorie specifiche quali giovani, famiglie, pensionati. Consigliamo sempre di verificare attentamente questo unico indice affidabile ed imparziale perché fornito dalla Banca d’Italia, l’Indicatore Sintetico di Costo.
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