Oltre alle linee di Supporto e Resistenza, concetti visti nella precedente sezione, nell’Analisi tecnica hanno molta importanza alcuni strumenti grafici che rappresentano la tendenza al rialzo o al ribasso del prezzo del titolo.
Questi strumenti grafici sono meglio noti come le trendlines, e possono essere di due tipi: rialziste o ribassiste.
Le trendlines
Le trendlines rialziste
La trendline rialzista, come dice il termine, è indicativa di una tendenza al rialzo del prezzo del titolo che si sta analizzando. Tecnicamente è definita come la linea retta che unisce due o più minimi crescenti successivi ed è considerata una linea di supporto. Il grafico sottostante riporta un esempio di trendline rialzista.
Le trendlines ribassiste
La trendline ribassista è indicativa di una tendenza al ribasso del prezzo del titolo che si sta analizzando e tecnicamente è definita come la linea retta che unisce due o più massimi decrescenti successivi, come è riportato nella figura che segue.
La trendline ribassista è considerata una linea di resistenza.
Identificazione e tracciamento
Per identificare una trendline rialzista, in prima battuta è necessario trovare due minimi successivi, col secondo più alto del primo. Questa tendenza rialzista deve essere confermata almeno da un terzo punto successivo sulla retta tracciata, ovvero un terzo minimo più alto del secondo.
Analogamente una trendline ribassista sarà identificata da almeno due massimi successivi, col secondo più basso del primo. Anche in questo caso sarà necessario identificare almeno un terzo punto successivo (ovvero un terzo massimo più basso del secondo) per confermare la tendenza.
Caratteristiche principali
In linea generale possiamo dire che la presenza di un elevato numero di punti (minimi o massimi, a seconda che si tratti di tendenze rialziste o ribassiste) sulla trendline dovrebbe rappresentare una maggior forza, o significatività del trend identificato.
Una volta instauratasi la trendline, il prezzo tende a seguire in genere con continuità questo andamento.
Un altro aspetto importante da considerare è la pendenza della retta:
- Se troppo ripida potrebbe essere rappresentativa di una crescita o di un ribasso troppo accentuati, con variazioni dei prezzi che difficilmente il mercato sarà in grado di assorbire per lunghi periodi; in questo caso spesso una rottura della trendline potrebbe portare ad una nuova tendenza dello stesso segno ma con una pendenza minore;
- Se troppo debole, o quasi “piatta”, potrebbe indicare un trend poco deciso e quindi soggetto facilmente ad una inversione di tendenza;
La maggior “forza” o attendibilità di una trendline dipende anche da altri fattori:
- La lunghezza della linea, ovvero la distanza tra i punti (di minimo o di massimo, in base al segno della tendenza): se elevata è in genere indicativa di una maggiore robustezza;
- La durata di riferimento, riportata sull’asse dei tempi del grafico: se l’andamento in questione è giornaliero o settimanale, la tendenza identificata sarà più significativa di una analoga riscontrata, ad esempio su un grafico dove ogni intervallo considerato è di pochi minuti;
- Il volume degli scambi, soprattutto nei punti di rottura della trendline: se i volumi sono bassi, ad esempio, non è scontato che si verifichi veramente un’inversione di tendenza.
La rottura delle trendlines
La rottura di una trendline è uno dei segnali più attendibili di un possibile cambiamento di tendenza ed è quindi un evento che può portare in breve ad una modifica della posizione del trader nei confronti del titolo in questione (acquisto o vendita). Nella figura che segue vediamo una rottura di una trendline rialzista, seguita da un cambio della tendenza al ribasso.
E’ importante analizzare cosa accade dopo una rottura: si può infatti verificare un repentino cambio della tendenza oppure, in certi casi, innescarsi un trend orizzontale. In questo secondo caso i prezzi non hanno dei movimenti decisi e bisogna prestare molta attenzione, sarà solo l’esperienza a far decidere al trader se la tendenza deve essere modificata o meno, e in che modo.
Infine, essendo le trendlines delle linee di supporto o di resistenza, dopo una rottura tenderanno a cambiare il loro ruolo: una trendline ribassista (che, come abbiamo visto, è una linea di resistenza) diventerà una linea di supporto; viceversa una trendline rialzista diventerà una linea di resistenza.
Una considerazione finale: non abbiamo detto su quale tipo di grafico bisogna operare per cercare di identificare le trendlines, questo perché non esiste una regola precisa, possiamo utilizzare questo strumento su grafici con intervalli sull’asse dei tempi da qualche minuto fino a giorni o settimane, con scala normale oppure semilogaritmica, ecc. Va da sé quindi che non esistono regole “scientifiche” valide sempre e comunque per questo strumento, la cui effettiva utilità molto dipende quindi dalla sensibilità del trader.
Proseguiamo adesso il nostro viaggio nell’Analisi Tecnica con la prossima sezione in cui Think2money ti illustrerà un altro concetto di grande importanza sui grafici finanziari, il concetto dei Canali!