Dopo aver parlato dei concetti base dell’Analisi Tecnica e delle differenze rispetto all’Analisi Fondamentale, in questa sezione vi illustreremo una delle teorie che è alla base delle operazioni finanziarie e del mondo del trading: la Teoria di Dow.
La teoria di Dow
Alla base dell’Analisi Tecnica vi è la Teoria di Dow che si riassume in 6 principi studiati e teorizzati a cavallo della fine del secolo XIX e l’inizio del novecento dal giornalista americano Charles Dow. Tale teoria ha come principio base l’analisi dei trend del mercato con lo scopo di prevedere il comportamento futuro degli strumenti finanziari e capire i loro cambi di tendenza.
La Teoria di Dow si basa su 6 principi fondamentali. Quali sono?
La teoria di Dow si basa, come già accennato, su 6 principi base secondo cui si può riassumere ed identificare l’andamento dei mercati e quindi i movimenti (probabili) dei singoli titoli azionari o degli strumenti finanziari.
In base a questa teoria, insieme al matematico Edward Jones si è arrivati a creare l’indice conosciuto in tutto il mondo, il Dow-Jones, che fornisce un quadro delle condizioni delle imprese all’interno dei vari settori in un determinato contesto economico.
I 6 principi della Teoria delle onde
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Il mercato ha 3 Trend: Trend primario, Trend secondario e Trend minore
Il trend primario: identifica la tendenza principale del mercato e rappresenta il più importante da stabilire, tendenzialmente dura oltre l’anno ed è quello che principalmente influenza i prezzi delle azioni e gli altri trend.
Il trend secondario: è un trend intermedio di durata più breve rispetto al precedente. Ha un periodo di manifestazione che va da 20 giorni fino a 3 mesi. Il suo andamento è legato alla direzione opposta del trend primario con un impatto pari ad un terzo. Per fare un esempio numerico se c’è un trend primario rialzista di un indice pari a 1500, il trend secondario sarà ribassista per circa 500. Il trend secondario a sua volta influisce sul trend minore.
Il trend minore: di durata inferiore alle 3 settimane. E’ considerato il meno importante dei tre, perché i seguaci della teoria di Dow vedono questo trend solo come un correttivo a quello secondario ed essendo di breve durata non influisce in maniera rilevante sul quadro d’insieme.
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Ogni trend si divide in 3 fasi
Tutti i trend, che siano primari, secondari e minori hanno 3 fasi distinte. Sono l’accumulazione, la speculazione e la distribuzione, che è la fase che porta all’inversione di tendenza.
La fase dell’accumulazione: è la fase di inizio di un trend, la più difficile da identificare perché può essere scambiata come un’oscillazione, ma è la fase in cui i migliori traders o investitori entrano o escono da un investimento.
La fase di partecipazione: è il momento in cui il trend rialzista o ribassista viene conosciuto e recepito dalle masse. Per questo motivo vi è una corsa a comprare o vendere facendo schizzare i prezzi o in alto, nel caso di un mercato al rialzo, o in basso, in una caso di un mercato ribassista.
La fase di distribuzione: è la fase in cui i migliori traders o investitori decidono di uscire dall’investimento nel caso di un trend rialzista o decidono di entrare nel mercato con posizioni short. Ovviamente in un trend primario ribassista i movimenti saranno esattamente gli opposti.
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Il Mercato risente di ogni notizia
Banalmente l’andamento di ogni strumento finanziario riflette ogni notizia circolante che lo riguarda.
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Le medie dei mercati (o indici) trovano conferme a vicenda
Dow sosteneva che gli indici dei vari settori, tra loro collegati, sottostando alle stesse condizioni economiche, hanno una correlazione e tale correlazione conferma l’andamento di un trend. Nel caso non ci sia una divergenza di andamento questa porterà ad un cambio di tendenza sull’indice.
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I trend tendono ad essere confermati dalla grandezza dei volumi
La grandezza dei volumi serve ad indicare la forza e la bontà di una tendenza in quanto il volume indica che sempre più persone si sono esposte nel mercato.
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La tendenza è confermata fino a che delle prove chiare ne attestino la fine
L’inversione di un trend avviene con l’inizio di una nuova tendenza e con situazioni storiche, societarie ed economiche abbastanza forti da portare tale cambio. Se non vi sono questi forti segnali di cambiamento ci si potrebbe trovare di fronte ad un movimento correttivo o un trend secondario. Quindi è importante per tutti gli investitori capire i segnali che portano a tale cambiamento per comprendere quando entrare o uscire dagli investimenti.
In pratica la teoria di Dow rappresenta il pilastro dell’analisi tecnica, sebbene l’evoluzione dei mercati, la crescita a dismisura degli strumenti finanziari e l’enorme mole di informazioni a disposizione di tutti portano a limitare l’accuratezza delle analisi basate sui principi di Dow.
Accanto alla teoria di Dow esiste un’altra teoria molto conosciuta, la Teoria delle onde di Elliott che il team di Think2Money vi illustrerà nella prossima sezione.