ADX (Average Directional Movement) è un indicatore statistico, creato da un ingegnere meccanico americano di nome Welles Wilder, che viene utilizzato per valutare la forza di una tendenza.
Inizialmente questo indicatore fu creato solamente per le commodities di negoziazione su base giornaliera. In una fase successiva ci si accorse che poteva essere ugualmente applicato anche all’analisi di altri strumenti finanziari. Questi strumenti comprendevano gli indici e gli strumenti derivati con particolari aggiustamenti.
Come nasce l’ADX?
L’ADX (Average Directional Movement) nasce dall’unione di altri due indicatori anch’essi sviluppati da Wilder. Questi indicatori sono il +DI (Positive Directional Indicator) ed il -DI (Negative Directional Indicator) combinati assieme attraverso una media mobile esponenziale.
Per calcolare il +DI e -DI servono i prezzi di Chiusura, Massimo e Minimo di ciascun periodo (di solito si usano i giornalieri, ma è possibile adattarli ad 30M, H1, H4). L’indicatore viene costruito attraverso il calcolo seguente:
UpMove – Dato dalla differenza tra il Massimo del Timeframe prescelto ed Il Massimo del Timeframe prescelto precedente.
DownMove – Dato dalla differenza tra il Minimo del Timeframe prescelto ed Il Minimo del Timeframe prescelto precedente.
Quindi se l’UpMove è maggiore del DownMove e l’UpMove risulta positivo, +DM è pari all’UpMove. In caso contrario +DM è pari a 0.
Mentre, se si verifica il caso in cui DownMove sia maggiore dell’UpMove e poi il DownMove sia maggiore dello zero, allora il -DM è pari al DownMove. In caso contrario -DM è pari a 0.
Dopo aver quindi stabilito il numero dei periodi che verranno utilizzati per il calcolo, +DI e -DI sarebbero:
+DI è la media mobile esponenziale di +DM in percentuale.
–DI è la media mobile esponenziale di -DM in percentuale.
La media mobile viene poi calcolata sul numero dei periodi selezionati.
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ADX (Average Directional Movement)
Dopo aver calcolato il +DI e il –DI, per determinare l’ADX viene utilizzata la sequente formula:
ADX = x100 la Media Mobile Esponenziale del Valore Assoluto di [(+DI ) – (–DI)] / [(+DI ) + (–DI)]
E’ possibile fare delle variazioni a questa formula, utilizzando la media mobile ponderata o una media mobile adattiva.
Come mostrato nel seguente grafico oltre all’ADX (Average Directional Movement) è utile anche rappresentare il +DI e il –DI per definire, oltre che la forza del trend anche la sua direzione.
ADX
Come si può evincere dal grafico, quando il valore del +DI supera il valore del –DI siamo in presenza di un trend positivo e viceversa. Mentre, se il –DI è superiore al +DI siamo in presenza di un trend negativo.
L’intersezione di questi due ultimi indicatori viene combinata poi con il valore dell’ADX (Average Directional Movement) per ottenere un sistema grafico più completo di analisi del trading.
L’ADX (Average Directional Movement) per sua natura può anche essere usato per aiutarci a scegliere se applicare una strategia trend following o una strategia non trend following.
Solitamente:
- se l’indicatore ADX (Average Directional Movement) supera il valore di 25 viene considerata una situazione in cui non vi è un trend;
- se l’indicatore ADX (Average Directional Movement) si trova tra i 20 ed i 25, siamo in una situazione neutra (tenendo a mente che dove vi è una scarsa volatilità, per esempio in Italia, si può considerare come soglia critica anche un valore inferiore);
- se l’indicatore ADX (Average Directional Movement) ha un valore inferiore a 20, siamo in presenza di una possibile tendenza del mercato.
L’ADX (Average Directional Movement) può essere molto utile nell’Analisi Tecnica per stabilire il punto di entrata a mercato come mostrato in figura:
Dopo quest’ultimo consiglio riguardo l’utilizzo dell’ADX (Average Directional Movement), possiamo passare alla sezione successiva, dove affronteremo un altro importante indicatore dell’Analisi Tecnica: l’indicatore di Aroon.